L'ultimo Leudo

"il nuovo aiuto di Dio"

Abbiamo il piacere di presentarvi questa documentazione dell'ultimo Leudo "Rivano" che è ancora in navigazione. Ringraziamo l'Armatore e Comandante del "Nuovo Aiuto di Dio" Mose Agostino Bordero per la sua disponibilità e così pure Mario Caffero e Lazzaro Ghio per la documentazione tecnica e storica fornita. I grafici sono stati sviluppati da Mario Caffero.
Mario Caffero e Lazzaro Ghio di Riva
Il leudo "Nuovo Aiuto di Dio" fu costruito nel 1923 dal mastro d'ascia Antonio Muzio detto "Tunin Capetta", davanti alla casa del parroco a lato della Basilica di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante, per l'armatore Marco Zolezzi  della famiglia dei "Marchinetti".  Il Leudo Rivano, detto anche "Liuto" è un tipo di imbarcazione a molti usi. Ebbe una grande diffusione nel mediterraneo durante il secolo scorso. Il suo scafo è caratterizzato da forme che ne consentono l’alaggio sulla spiaggia. I leudi praticavano il piccolo cabotaggio, carichi di vino o di pecorino sardo. Altri più bassi di bordo, trasportavano sabbia.  Alcune unità si conservano ancora ai nostri tempi. Tra questi vi è il nostro leudo "Aiuto di Dio".
DIMENSIONI PRINCIPALI
Lunghezza fra le Pp. ................................................................mt. 14,670
Lunghezza fuori tutto ............................................................. mt. 15,320
Larghezza massima fuori Fasciame Ponte Coperta ............ mt. 4,680
Larghezza massima fuori Ossatura Ponte Coperta .............mt. 4,550
Larghezza massima fuori Fasciame Orlo Impavesata......... mt. 5,300
Altezza P. Coperta dalla L.C. alla Retta Baglio .................. mt. 1,050
Bolzone ..................................................................................... mt. 0,750
Immersione massima dalla L.C. sulla Pp. AV. ....................mt. 0,850
Immersione massima dalla L.C. sulla Pp. AD. .................... mt. 0,930
Mose Agostino Bordero Armatore e Comandante di Riva
Sezione dall'alto Sezioni Trasversali
Il mastro d'ascia Antonio Muzio detto "Tunin Capetta"
Questo tipo di Leudo era prevalentemente adibito al trasporto del vino, ne imbarcava circa 200 ettolitri posti in 25 botti sistemate sottocoperta e altre botti più piccole che venivano sistemate sopra coperta. 
Sezione longitudinale
Sfuttamento delle correnti
Il leudo è armato di un albero a calcese, sistemato a metà lunghezza nave con inclinazione verso prora, munito di antenna con grande vela latina e una lunga asta sporgente verso prua per il polaccone. L'inclinazione dell'albero, di circa 15° gradi, oltre a spostare il centro velico verso prua e conseguentemente evitare una eccessiva andatura di bolina, agevola sensibilmente il cambio di mura consistente nello spostare l'antenna a babordo o tribordo dell'albero nella virata di bordo.
L'eccessivo bolzone del ponte di coperta che caratterizza il leudo, è necessario per aumentare i volumi di stiva trattandosi di barca bassa di puntale.